Itinerari

Grotte di Pastena

17Nov

A 30 km dalle spiagge di Sperlonga, appena oltre il confine che separa la provincia di Latina da quella di Frosinone si trova Pastena, castello d’origine volsca, risorta nel 1227 con il dominio della stirpe dei Del Drago. A rendere celebre questa località è la presenza nei suoi dintorni di alcune grotte di origine carsica, tra le più interessanti a livello nazionale.

Al visitatore/turista la Grotta dall’esterno appare come una enorme caverna cui si indirizza un corso d’acqua, la cui azione erosiva, nel corso dei millenni, ha determinato le sue caratteristiche. Lo spazio, appena all’interno, si suddivide in due tronconi: quello immediato, o cosiddetto fossile, lungo circa 900 metri che permette una visita particolareggiata della Grotta e che presenta ampie cavità (sala del salice piangente, sala dei piastrelli, sala delle meraviglie, sala delle colonne, sala del calvario) e le principali attrattive, e quello ancora attivo per la presenza del Fosso Mastro, cui si accede scendendo per una scala sicura ed accessibilissima, lunga circa 200 metri, e che fuoriesce nella Valle del Sacco a Falvaterra, dopo un percorso di oltre 2000 metri.

Montagna Spaccata

17Nov

A distanza km 18  dalle spiagge di Sperlonga

La Montagna Spaccata è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi di Gaeta, frequentato ogni anno da turisti che vengono colti dalla magia delle tre fenditure del promontorio. E’ un luogo che racchiude in sé un vero e proprio itinerario.
Il Santuario della SS. Trinità, costruito nell’XI secolo, è rinomato nella storia perché qui vi pregarono numerosi pontefici, tra cui Pio IX, sovrani, vescovi e santi, tra cui Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio e San Filippo Neri.Alla distanza di  18 km da SperlongaLa leggenda vuole che San Filippo Neri avesse vissuto all’interno della Montagna Spaccata dove esiste un giaciglio in pietra nota ancora oggi come “Il letto di San Filippo Neri”.Lungo le pareti della roccia, è possibile ammirare  i riquadri in maiolica delle postazioni della Via Crucis, in parte restaurate, risalenti al 1849 e attribuite a S.Bernardino da Siena, contenenti i versi del Metastasio.Ovviamente il percorso prevede  anche la visita della suggestiva “Grotta del Turco”, collegata sia ad un’antica tradizione religiosa secondo cui venne alla luce al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme, sia a diverse credenze popolari. Fra queste, ci sarebbe l’impronta della mano di un marinaio turco su una roccia.

Lungo la scalinata che porta nelle viscere della montagna, lungo la stretta spaccatura di roccia, sulla destra, si può osservare  una iscrizione in latino e sopra di essa, un’ inquietante impronta di una mano traslucida impressa nella roccia, che la leggenda vuole sia appartenuta ad un marinaio turco . Il miscredente era da non cristiano, scettico sull’origine sacra delle spaccature della montagna, ma non appena appoggiò,baldanzoso, la mano sulla roccia, questa, secondo la tradizione, si liquefò all’istante come cera sotto le sue dita, lasciando così l’impronta nitida della mano e delle 5 dita che ancora adesso è possibile vedere.  Visto il contesto naturale, non è da escludere che nella grotta, nei tempi del Medioevo, siano approdate navi di pirati saraceni che trovavarono rifugio tra le fenditure di questo strategico promontorio, pronti ad attaccare di sorpresa le navi in transito, al fine di depredarle dei loro carichi.

Isola di Ventotene

17Nov

È un’isola piccola, assoluta e lenta. Assoluto il suo mare, il suo azzurro intenso, ma assoluta anche la sua terra, i suoi frutti.

Poco più di 2 chilometri di terra vulcanica, attraversata da una storia lunga 2.000 anni, appare come la sagoma di una balena vista da lontano, circondata da mare e puntellata dai colori tenui delle case basse.

Ventotene regala emozioni profonde, e in ogni stagione offre la massima espressione di quello che è un’isola del Mediterraneo. Gli inverni silenziosi, sottolineati dal vento e dal rumore dei passi dei suoi pochi abitanti. La primavera che esplode improvvisa, svelando in mezzo ad una terra essenziale profumi e colori intensi, da vivere con tutti i sensi all’erta. Estati assolate, con il mare protagonista sopra e sotto, con fondali tra i più belli del Mediterraneo accessibili anche solo per una nuotata, le poche spiagge, le scogliere fragili in continuo mutamento.

Una vita isolana fatta di ritmi lenti, di incontri rituali al bar, in piazza, al porto, di chiacchiere sotto le pergole delle case di campagna, un’isola dove ognuno può trovare il suo angolo preferito. Le notti sono davvero stellate, tutte da vivere nei piccoli e mai eccessivi locali dell’isola, o passeggiando alla scoperta di angoli silenziosi, ma soprattutto nella libertà di ciascuno di inventare notti magiche.

Il passaggio tra l’estate e l’autunno avviene attraverso la festa più bella, quella di Santa Candida patrona dell’isola. La stagione è mite, dopo l’estate tutto si ricompone, le giornate ancora tiepide e piene di ricordi offrono un prolungamento di stagione da sfruttare fino un fondo.

Giardini di Ninfa

17Nov

A soli 55 km il giardino di Ninfa è stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 al fine di tutelare il giardino storico di fama internazionale, l’habitat costituito dal fiume Ninfa, lo specchio lacustre da esso formato e le aree circostanti che costituiscono la naturale cornice protettiva dell’intero complesso, nelle quali è compreso anche il Parco Naturale Pantanello, inaugurato il 15 dicembre 2009.

Isola di Ponza

17Nov

Nessun soggiorno a Ponza può dirsi completo senza un classico giro dell’isola, un tour delle coste isolane per ammirare i colori del mare, le piccole baie e le splendide grotte. Ogni giorno partono tour organizzati che permettono di effettuare il giro dell’isola in poche ore (una soluzione ideale anche per chi si trova a Ponza solo per un giorno) ma è possibile anche noleggiate una barca o un gommone con o senza marinaio.

Il tipico itinerario del giro dell’isola, l’unica soluzione per ammirare tutte quelle località raggiungibili solo via mare, parte dal porto di Ponza e procede verso occidente.

Tempio di Giove Anxur

17Nov

A soli 15 km da Sperlonga.

Tra i monumenti di maggiore interesse a Terracina figura il Tempio di Giove Anxur, noto anche come Tempio di Giove Anxur. Il Monte Sant’Angelo domina con la sua altezza la cittadina di Terracina ed è sede, fin dall’antichità, di edifici adibiti al voto. La più antica costruzione votiva sul Monte Sant’Angelo risale al II secolo a.C., ed è nota come Piccolo Tempio.L’imperdibile vista che si gode dal Tempio domina dall’alto dei suoi 227 metri la città di Terracina, la pianura pontina, il Circeo, il mare con le isole ponziane e Ischia.